“Il sistema dei crediti d’imposta 4.0 si è rivelato una cornice vincente per il sistema produttivo ma è indubbio che le imprese abbiano finora concentrato le strategie innovative prevalentemente sul rinnovo dei macchinari, rischiando di non cogliere pienamente i benefici di una rivoluzione industriale che è imperniata, al contrario, sugli aspetti immateriali”.

Queste le parole del Ministro dello Sviluppo Economico Adolfo Urso, in un messaggio inviato al convegno per la presentazione del rapporto sul mercato digitale di Anitec-Assinform.

La manovra finanziaria 2023 ora al varo del Parlamento, marcia però in direzione opposta rispetto a quanto dichiarato dal Ministro, prevedendo un drastico taglio alle agevolazioni fiscali previste per gli investimenti 4.0.

Si tratta infatti di una scelta non condivisa dal Ministro dello Sviluppo Economico, che annuncia di voler avviare una riflessione già a inizio 2023 e rivedere il Piano Nazionale Transizione 4.0.

A distanza di 6 anni dalla sua nascita, il Piano merita una profonda revisione, per recepire le esigenze del mutato contesto economico. Potremmo quindi aspettarci nel breve periodo provvedimenti ad hoc e probabili nuove risorse destinate alle imprese per incentivare la transizione digitale.

Nelle scorse settimane si è elevata anche la voce dei costruttori di macchine per l’industria che, per il tramite delle associazioni di categoria, hanno indirizzato una lettera allo stesso Ministro, sottolineando la necessità di ricevere sostegno per portare avanti il processo di trasformazione digitale, strategico per la crescita del settore machinery.

La richiesta è di rendere strutturali e non transitori gli incentivi per la transizione 4.0 e di prorogare al 2023 il termine per la consegna dei beni strumentali ordinati nel 2021, già precedentemente prorogato dal 30 giugno all’attuale 31 dicembre 2022, motivando tale richiesta con l’impossibilità di rispettare tali termini a causa della difficoltà di reperimento delle materie prime.

Il ruolo delle soluzioni digitali nella transizione 4.0

Secondo le previsioni di Anitec-Assinform, il 2022 si chiuderà con un +2,1% per il mercato digitale.

L’attuale scenario competitivo, normativo e politico potrebbe dare vita a un nuovo ciclo positivo per il settore, in un contesto in cui la trasformazione digitale assume un ruolo centrale nel trainare la competitività delle imprese e produrre allo stesso tempo impatti positivi sull’ambiente.

Nel 2023 si stima un aumento del mercato digitale italiano migliorativo rispetto al 2022, con una crescita pari al 3% e un ammontare complessivo di 79.138 milioni di euro. Per i successivi anni si ipotizza invece un aumento più sostenuto: +4,8% nel 2024 e +5,3% nel 2025, con un mercato che nel 2025 potrebbe superare gli 87 miliardi di euro.

Inoltre, tra il 2022 e il 2025, si prevede che i Digital Enabler continuino ad essere un elemento di traino straordinario per lo sviluppo del mercato digitale italiano, grazie alle tante iniziative di trasformazione digitale che continueranno a nascere nelle aziende.

L’adozione delle tecnologie ICT produce un impatto sull’organizzazione delle imprese e promuove la nascita di nuovi modelli di business, nuovi concorrenti e nuovi mercati e fenomeni come la robotizzazione, l’automazione e l’ intelligenza artificiale, trasformando i processi e le modalità di produzione. Così Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform, commenta l’ultima pubblicazione sull’andamento del digitale in Italia, presentata il 29 novembre a Roma.

Il Bonus 4.0 per l’acquisto di software

Bonus 4.0

Se finora le imprese hanno concentrato gli investimenti sui macchinari innovativi, adesso è il momento di puntare sui beni immateriali per cogliere la reale portata della quarta rivoluzione industriale.

Le soluzioni software pensate per la transizione digitale delle imprese semplificano la gestione del processo produttivo e abilitano l’efficienza delle imprese.

Un ruolo centrale nella creazione di un ambiente produttivo 4.0 è svolto dai software MES (Manufacturing Execution System) che, attraverso la raccolta e l’analisi dei dati real-time sulle attività dello stabilimento e dei singoli reparti produttivi, alimenta il flusso informativo aziendale, guidando le operazioni e i processi della produzione verso la massima efficienza.

Il Piano Nazionale Transizione 4.0 (Bonus 4.0) prevede solo fino al 31 dicembre 2022 un importante vantaggio fiscale per le imprese che acquistano soluzioni software 4.0. Il 31 dicembre è la deadline per ottenere un credito d’imposta del 50% del costo sostenuto, aliquota che si ridurrà drasticamente nel 2023, raggiungendo il valore del 20%.

Solo confermando l’ordine entro il 31 dicembre 2022, le imprese potranno usufruire del Bonus 4.0 e assicurarsi l’accesso al credito d’imposta con aliquota maggiorata.

 

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