Come emerge dal Rapporto ICE 2021-2022, le imprese esportatrici italiane hanno reagito prontamente durante e dopo la pandemia, facendo registrare per l’Italia tassi di crescita dell’export più sostenuti di quelli di altre grandi economie comparabili.
Già alla fine del 2021, l’export italiano aveva superato del 7,5% i livelli pre-pandemia, e nei primi sei mesi del 2022 si è registrata un’ulteriore crescita tendenziale del 22,4%.
Occorre leggere i dati tenendo conto dell’inflazione che, dopo 30 anni, è tornata ad essere una delle variabili che sta caratterizzando l’evoluzione dell’economia globale.
L’export italiano segna una crescita anche in termini di volume. I prezzi delle materie energetiche contribuiscono al forte rialzo del valore delle importazioni e si riflettono sul deterioramento dell’avanzo commerciale. In questo contesto, ben l’80% delle aziende esportatrici sono di piccole e medie dimensioni.
L’Agenzia ICE dal 2019 ha messo in atto 20 nuove azioni, rivolte ad ammodernare e rendere più fruibili i suoi servizi alle imprese; ha modulato durante la pandemia e accelerato dopo la pandemia le attività di servizio più tradizionali (fiere in Italia e all’estero e formazione). Queste azioni si traducono in un incremento di 1,55 volte delle imprese servite e di 2,79 volte dei servizi di assistenza erogati alle imprese.
Il Bonus Export Digitale
Tra gli incentivi per l’internazionalizzazione delle imprese, si segnala il Bonus Export Digitale, per il quale è stato prorogato il termine per la presentazione delle domande e che vede come beneficiarie le microimprese del settore manifatturiero italiano. Il termine era stato inizialmente fissato al 15 luglio 2022 ed è stato successivamente prorogato fino ad esaurimento delle risorse disponibili.
Si tratta di un contributo a fondo perduto promosso dal Ministero degli Esteri e dall’Agenzia ICE che stimola l’internazionalizzazione delle microimprese attraverso soluzioni digitali.
In questo articolo vi spieghiamo come funziona e a quanto ammonta l’agevolazione concessa.
L’agevolazione
Per l’acquisto di soluzioni digitali per l’internazionalizzazione, il Bonus Export Digitale mette a disposizione delle imprese un contributo a fondo perduto di 4.000 euro a fronte di un investimento di almeno 5.000 euro.
L’incentivo si rivolge anche alle reti e ai consorzi a cui aderiscono almeno 5 microimprese. In questo caso, l’agevolazione sale a euro 22.500 a fronte di spese ammesse di importo non inferiore a euro 25.000.
Le spese ammissibili
Sono ammissibili le seguenti spese:
- spese per la realizzazione di sistemi di e-commerce verso l’estero, siti e/o app mobile, ivi compresi eventuali investimenti atti a garantire la sincronizzazione con marketplace internazionali forniti da soggetti terzi;
- spese per la realizzazione di sistemi di e-commerce che prevedano l’automatizzazione delle operazioni di trasferimento, aggiornamento e gestione degli articoli da e verso il web nonché il raccordo tra le funzionalità operative del canale digitale di vendita prescelto e i propri sistemi di Customer Relationship Management – CRM (ad esempio i sistemi API – Application Programming Interface);
- spese per la realizzazione di servizi accessori all’ e-commerce quali quelli di smart payment, predisposizione di portfolio prodotti, traduzioni, shooting fotografici, video making, web design e content strategy;
- spese per la realizzazione di una strategia di comunicazione, informazione e promozione per il canale dell’export digitale, con specifico riferimento al portafoglio prodotti, ai mercati esteri e ai siti di vendita online prescelti;
- spese per digital marketing finalizzate a sviluppare attività di internazionalizzazione: campagne di promozione digitale, Search Engine Optimization (SEO), costi di backlink e di Search Engine Marketing (SEM), campagne di content marketing, inbound marketing, di couponing e costi per il rafforzamento della presenza sui canali social, spese di lead generation e lead nurturing;
- servizi di CMS (Content Management System): restyling di siti web siano essi grafici e/o di contenuti volti all’aumento della presenza sui mercati esteri;
- spese per l’iscrizione e/o l’abbonamento a piattaforme SaaS (Software as a Service) per la gestione della visibilità e spese di content marketing, quali strumenti volti a favorire il processo di esportazione;
- spese per servizi di consulenza per lo sviluppo di processi organizzativi e di capitale umano finalizzati ad aumentare la presenza sui mercati esteri;
- spese per l’upgrade delle dotazioni di hardware necessarie allo sviluppo di processi organizzativi;
- ogni altra spesa per servizi strettamente connessi alle finalità del bando.
Le imprese che intendono accedere al Bonus Export Digitale, dovranno rivolgersi a fornitori abilitati e iscritti in uno specifico elenco, non pubblico e consultabile solo dalle imprese beneficiarie.
Per saperne di più contattarci scrivendo una mail a [email protected].
Un nostro consulente specializzato, risponderà alle tue domande e potrai ottenere tutte le informazioni sulle opportunità in vigore.
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