Il Decreto Milleproroghe fissa al 30 novembre 2023 il termine di ultimazione degli investimenti in beni strumentali nuovi avviati nel 2022, concedendo in totale ulteriori 5 mesi alle imprese rispetto alla scadenza originaria fissata al 30 giugno.
Una buona notizia per le imprese, che avranno più tempo a disposizione per ultimare gli investimenti senza perdere il diritto di usufruire delle aliquote del credito d’imposta introdotto dal Piano Nazionale Transizione 4.0 previste nel 2022.
Sul bonus per i beni strumentali nuovi era intervenuta di recente già la Legge di Bilancio 2023 portando dal 30 giugno al 30 settembre il termine per la consegna dei beni materiali 4.0. Il nuovo Decreto estende il termine anche per i beni strumentali “tradizionali” materiali e immateriali, acquistati nel 2022 e che da quest’anno non saranno più agevolati.
A modificare la tabella di marcia per poter beneficiare del credito d’imposta è l’articolo 12, comma 1 bis, della legge di conversione del Decreto Milleproroghe.
L’estensione del periodo di ultimazione si applica:
- agli investimenti in beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati (allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232 – ex Iper ammortamento)
- agli investimenti in beni strumentali materiali “tradizionali”, diversi da quelli ricompresi nel citato allegato A
- agli investimenti in beni strumentali immateriali “tradizionali”, diversi da quelli ricompresi nell’allegato B
Il nuovo calendario riguarda però solo imprese che hanno già versato un acconto pari ad almeno il 20% del costo di acquisizione del bene entro il 31 dicembre dello scorso anno.
Investimenti in beni strumentali tradizionali
La Legge di Bilancio 2021 ha previsto per questo tipo di investimenti effettuati nel 2022 un credito d’imposta pari al 6%. Il termine ultimo per finalizzare tali investimenti era stato inizialmente previsto al 30 giugno 2023. Il Decreto Milleproroghe estende la scadenza al 30 novembre 2023, concedendo di fatto alle imprese più tempo per ultimare l’investimento, senza perdere il diritto ad accedere al beneficio fiscale previsto nel 2022. Un importante vantaggio per le imprese se pensiamo che il 2022 è l’ultimo anno in cui è possibile maturare il beneficio. Il credito d’imposta per i beni strumentali tradizionali, infatti, non è stato rinnovato per il 2023.
Investimenti in beni strumentali materiali Industria 4.0
Il Decreto Milleproroghe fissa la stessa deadline anche per i beni strumentali materiali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale, anche detti “beni 4.0” acquistati nel 2022 e per i quali è stato versato l’acconto almeno del 20% entro la data del 31 dicembre 2022.
Le imprese avranno tempo fino al 30 novembre per ultimare gli investimenti in beni materiali 4.0, potendo quindi beneficiare delle maggiori aliquote previste per il 2022.
Per il 2022, infatti, il credito d’imposta per i beni materiali 4.0 è riconosciuto alle imprese sulla base delle seguenti percentuali:
- 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
- 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro
- 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro
Dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025, le aliquote del credito d’imposta passano invece al:
- 20% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro
- 10% del costo per investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro
- 5% del costo per investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo pari a 20 milioni di euro
Per accedere al credito d’imposta, le imprese dovranno produrre una perizia, semplice o asseverata a seconda dell’entità dell’investimento e inviare una comunicazione al MISE. Leggi tutti i dettagli qui.
Investimenti in beni strumentali immateriali Industria 4.0
Nessuna novità, purtroppo, sul fronte dei beni immateriali 4.0 per i quali il Decreto Milleproroghe non introduce modifiche. Restano quindi invariate aliquote e scadenze.
Gli investimenti in beni immateriali 4.0 di cui all’allegato B, legge 232/2016 effettuati nel 2022, oppure entro il 30 giugno 2023 in presenza di prenotazione entro il 31 dicembre 2022, beneficiano di un credito d’imposta del 50%.
Di seguito le aliquote in vigore dal 2023 al 2025:
- 2023 – 20% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro
- 2024 – 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro
- 2025 – 10% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro
Restano ancora solo una promessa le parole del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che in più occasioni ha dichiarato la necessità di rivedere il piano degli incentivi per l’industria 4.0, sottolineando l’importanza per le imprese di investire in progetti di digitalizzazione.