Fonte: governo.it (CC-BY-NC-SA 3.0 IT)
È stata approvata dal Parlamento lo scorso 30 dicembre, la Legge di Bilancio 2022 che introduce una serie di novità di particolare interesse per le imprese.
Per conoscere le ultime novità in tema di benefici previsti per gli investimenti 4.0 introdotti con la Legge di Bilancio 2023, leggi il nostro articolo:
Legge di Bilancio 2023: le novità per gli investimenti 4.0
Rispettando la continuità rispetto al PNRR, la Legge di Bilancio 2022 prevede la proroga fino al 2025 del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali contemplato dal Piano Nazionale Transizione 4.0 e del credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0 e in altre attività innovative.
Ma facciamo un po’ chiarezza.
Il Piano Nazionale Transizione 4.0 prevede un beneficio fiscale per tutte le imprese che realizzino investimenti in beni materiali o immateriali nuovi funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale secondo il modello di industria 4.0.
Benefici per l’acquisto di beni materiali 4.0
Le imprese di qualsiasi dimensione e senza distinzione alcuna in termini di settore di riferimento, che realizzino investimenti in beni materiali 4.0 indicati nell’Allegato A annesso alla legge 11 dicembre 2016, n. 232 entro il 31 dicembre 2021, ovvero entro il 30 giugno 2022, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2021 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di un acconto almeno pari al 20% del costo, potranno beneficiare di un credito d’imposta pari al:
- 50% del costo sostenuto per investimenti fino a 2,5 milioni di euro
- 30% del costo sostenuto per investimenti superiori a 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro
- 10% del costo sostenuto per investimenti superiori a 10 milioni ed entro il limite massimo di 20 milioni di euro.
Per tutti gli investimenti in beni materiali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale, realizzati tra il 1˚ gennaio 2022 e il 31 dicembre 2022, è riconosciuto un credito d’imposta del:
- 40% del costo sostenuto per investimenti fino a 2,5 milioni di euro
- 20% del costo sostenuto per investimenti superiori a 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro
- 10% del costo sostenuto per investimenti superiori a 10 milioni ed entro il limite massimo di 20 milioni di euro.
Il credito d’imposta sarà fruibile nelle stesse aliquote anche per gli investimenti realizzati oltre tale periodo ed entro il 30 giugno 2023 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 sia avvenuto il pagamento di un acconto pari almeno al 20% del costo di acquisizione.
Per il 2022 le aliquote, quindi, si riducono ma è comunque garantita all’impresa la possibilità di recuperare un’importante quota dell’investimento realizzato.
La Legge di Bilancio 2022 estende le misure del Piano Nazionale Transizione 4.0 fino al 2025, prevedendo, però, una rimodulazione delle aliquote.
Infatti, per i beni strumentali nuovi acquistati a decorrere dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025, ovvero entro il 30 giugno 2026, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del:
- 20% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro
- 10% del costo per investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro
- 5% del costo per investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo pari a 20 milioni di euro.
Benefici per l’acquisto di beni immateriali 4.0
Il credito d’imposta è riconosciuto anche per l’acquisto di beni immateriali, quali software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni, connessi a investimenti in beni materiali 4.0.
Per l’acquisto di tali beni, la legge di Bilancio 2022 estende le misure previste fino al 2025.
In particolare, per l’acquisto di beni immateriali compresi nell’Allegato B annesso alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, effettuati entro il 31 dicembre 2023, le imprese potranno accedere ad un credito d’imposta pari al 20% del costo sostenuto nel limite massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro.
ULTIMO AGGIORNAMENTO: è stato approvato dal Governo il Decreto aiuti. Tra i provvedimenti di maggiore interesse per le imprese, l’innalzamento delle aliquote del credito d’imposta per gli investimenti in beni immateriali 4.0 (che passa dal 20% al 50%) e per le attività di formazione aziendale sulle tematiche 4.0. Leggi di più.
Per gli investimenti realizzati nel periodo dal 1˚ gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 15% del costo entro il limite di 1 milione di euro di costi ammissibili.
L’aliquota è garantita anche per le imprese che entro il 31 dicembre 2024 abbiano versato un acconto pari almeno al 20% del costo totale relativamente ad investimenti che saranno realizzati entro il 30 giugno 2025.
Per il 2025 l’aliquota prevista per il credito d’imposta è ulteriormente ridotta al 10%.
Nulla cambia per quanto concerne le modalità di fruizione del credito che continua ad essere utilizzabile in compensanzione in tre quote annuali di pari importo a partire dall’anno di interconnessione.
Cosa si intende per interconnessione?
Benefici previsti per gli investimenti in ricerca e sviluppo, attività di innovazione e design e ideazione estetica
Il disegno di Legge di Bilancio 2022 riconferma le aliquote del credito d’imposta anche per il 2022 per gli investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e design e ideazione estetica.
In particolare, si riconosce un credito d’imposta pari al:
- 20% per le attività di ricerca e sviluppo svolte entro il 31 dicembre 2022 con massimale di 4 milioni di euro
- 10% per le attività di innovazione tecnologica svolte entro il 31 dicembre 2023 con massimale di 2 milioni di euro
- 10% per attività di design e ideazione estetica svolte entro il 31 dicembre 2023 con massimale di 2 milioni di euro
- 15% per attività di innovazione finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0 svolte entro il 31 dicembre 2022 con massimale di 2 milioni di euro.
Nel caso delle attività di ricerca e sviluppo, l’accesso al credito d’imposta è garantito dalla Legge di Bilancio 2022 fino al 2031 ma con aliquota ridotta al 10%. Nel caso di investimenti in attività di innovazione tecnologica e design successivi ai periodi sopra indicati, il credito è riconosciuto nella misura del 5% fino al 2025. Gli investimenti in attività di innovazione tecnologica finalizzate al raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0 realizzati nel 2023, potranno invece godere di un credito d’imposta del 10%. Tale aliquota si riduce ulteriormente per gli anni dal 2023 al 2025, fino ad arrivare al 5%.
Per saperne di più sul credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo,
leggi questo articolo.
Benefici fiscali per la formazione 4.0
Nessuna proroga prevista per il credito d’imposta in caso di attività di formazione del personale dipendente finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze tecnologiche.
Restano pertanto in vigore le precedenti disposizioni che garantiscono l’accesso al credito d’imposta per la formazione 4.0 fino al 31 dicembre 2022.
ULTIMO AGGIORNAMENTO: è stato approvato dal Governo il Decreto aiuti. Tra i provvedimenti di maggiore interesse per le imprese, l’innalzamento delle aliquote del credito d’imposta per le attività di formazione aziendale sulle tematiche 4.0. Leggi di più.
Rifinanziamento della Nuova Sabatini
Ulteriori risorse sono destinate anche alla Nuova Sabatini, la misura che sostiene gli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese con un contributo a sostegno degli interessi pagati per il finanziamento contratto al fine di acquistare beni strumentali.
Il rifinanziamento previsto dalla Legge di Bilancio 2022 prevede 240 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 e 2023, mentre 120 milioni di euro sono destinati a ciascuno degli anni dal 2024 al 2026. L’ultima tranche è prevista per il 2027 ed è pari a 60 milioni di euro.
Le imprese avranno quindi a disposizione un orizzonte temporale più ampio entro il quale programmare e realizzare gli investimenti per adeguarsi al paradigma emergente dell’industria 4.0, ma è evidente che la realizzazione di investimenti nel breve periodo garantisce alle imprese benefici economici maggiori.
Vuoi sapere se è possibile cumulare gli incentivi per gli investimenti 4.0? Leggi questo articolo.