Dopo l’atteso via libera del Senato, è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 29 dicembre la nuova Legge di Bilancio 2023.
Riassumiamo le principali novità sugli investimenti 4.0 in questo articolo.
Per il 2023 era atteso un ritocco delle aliquote del credito d’imposta previste dal Piano Nazionale Transizione 4.0. Un auspicio motivato anche dalle parole del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che, in un messaggio inviato al convegno per la presentazione del rapporto sul mercato digitale di Anitec-Assinform, aveva sottolineato l’importanza di sostenere la digitalizzazione delle imprese italiane.
Senza la revisione al rialzo che si attendeva, le aliquote del credito d’imposta 4.0 subiscono un importante taglio, ma già si parla di una ristrutturazione del Piano e di un provvedimento ad hoc.
Beni materiali 4.0: la proroga del termine di consegna
Date le recenti difficoltà delle imprese produttrici nel rispettare i termini di consegna dei beni materiali 4.0, causata dalla difficoltà di approvvigionamento dei materiali, era stata già più volte richiesta la proroga dei termini di consegna per i beni ordinati dalle imprese manifatturiere nel corso del 2022.
Nel decreto Milleproroghe era stato inizialmente previsto uno slittamento al 31 dicembre 2023 dei termini di consegna dei beni ordinati nel 2022, ma la proroga non è stata inserita nel testo definitivo del decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale (Decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198). Il Decreto, infatti, sarebbe stato sovrascritto, secondo il principio “lex posterior derogat priori” dalla nuova Legge di Bilancio 2023.
Ultimo aggiornamento: il Decreto Milleproroghe è ora Legge e il termine di ultimazione degli investimenti è stato ulteriormente posticipato. Leggi di più.
In definitiva, la nuova Legge di Bilancio, traspone il termine massimo di consegna al 30 settembre 2023, ma a condizione che:
- il relativo ordine risulti accettato dal venditore entro il 31 dicembre 2022
- entro tale data sia stato effettuato il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione
La proroga del termine, fa rilasciare alle imprese un sospiro di sollievo, congelando di fatto il diritto ad accedere alle maggiori aliquote del credito d’imposta previste per il 2022, a fronte del dimezzamento che invece scatta per gli ordini effettuati a partire da gennaio 2023.
Dal 2023, in assenza di prenotazione precedente, oppure nel caso in cui la consegna del bene prenotato nel 2022 slitti oltre il 30 settembre, le aliquote si dimezzano.
Di seguito le aliquote del credito d’imposta 4.0 previste per gli investimenti in beni strumentali nuovi realizzati nel 2023:
- dal 40% si passa al 20% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro
- dal 20% si passa al 10% del costo per investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro
- dal 10% si passa al 5% del costo per investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo pari a 20 milioni di euro.
Stando alle attuali previsioni legislative, le aliquote resteranno dimezzate ed invariate fino al 2025.
Scade anche il termine ultimo per accedere al credito d’imposta del 6% previsto per gli investimenti in beni strumentali non 4.0; nessun beneficio fiscale è previsto nel 2023 dal Piano Nazionale Transizione 4.0 per questa tipologia di investimenti.
Nessuna proroga per gli investimenti in software 4.0
Gli investimenti in beni immateriali 4.0 di cui all’allegato B, legge 232/2016 effettuati nel 2022, oppure entro il 30 giugno 2023 in presenza di prenotazione entro il 31 dicembre 2022, beneficiano di un credito d’imposta del 50%. Nessuna proroga è stata prevista per questi investimenti: la scadenza del primo semestre 2023 rimane invariata.
Anche per gli investimenti in beni immateriali 4.0 non vi è alcuna revisione delle aliquote, che subiscono un drastico calo rispetto al 2022. Per i software 4.0 è prevista anche una riduzione progressiva dell’incentivo fiscale fino al 2025, come riportato di seguito:
- 2023 – 20% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro
- 2024 – 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro
- 2025 – 10% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro
“Finora le imprese hanno concentrato gli investimenti sui macchinari innovativi, adesso è il momento di puntare sui beni immateriali per cogliere la reale portata della rivoluzione industriale”. Queste le parole del Ministro Urso, che ci fanno ben sperare in un prossimo intervento a sostegno della dimensione digitale dei progetti di innovazione delle imprese.
Il Bonus Sud
Nel testo della Legge di Bilancio 2023 trova spazio anche la proroga al 31 dicembre 2023 del credito d’imposta per investimenti destinati alle strutture produttive del Mezzogiorno, il cosiddetto “Bonus Sud”.
Le imprese del Mezzogiorno, con strutture produttive ubicate nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Abruzzo e Molise, potranno beneficiare, ancora per un altro anno, del credito d’imposta previsto per l’acquisto di beni strumentali, il cui valore può arrivare fino al 45% della spesa sostenuta per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature. A regolare l’incentivo sono i commi dal 98 al 108 della Legge di Stabilità 2016.
Per saperne di più, leggi qui.
Il rifinanziamento della Nuova Sabatini
Con la Legge di Bilancio 2023 arriva anche il rifinanziamento della Nuova Sabatini con 30 milioni di risorse destinate al 2023 e 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026.
La misura è messa a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese, sostenendo gli investimenti in macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.
La Nuova Sabatini prevede la concessione da parte di banche e intermediari finanziari, di finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese e di un contributo da parte del Ministero rapportato agli interessi sui predetti finanziamenti, erogato sotto forma di contributo conto impianti.
L’ammontare del contributo è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al 2,75% per gli investimenti ordinari.
Gli investimenti in beni materiali e immateriali 4.0 possono beneficiare del contributo maggiorato del 30% e, a partire dal 1° gennaio 2023, la maggiorazione è riconosciuta anche per gli investimenti a basso impatto ambientale (cosiddetti “Investimenti green”).
Tra le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023, c’è la proroga di ulteriori sei mesi del termine per l’ultimazione degli investimenti oggetto dei finanziamenti agevolati e stipulati dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023.
Prorogati i termini sanatoria per Ricerca e Sviluppo
Già spostato al 31 ottobre 2023, viene ulteriormente prorogato il termine per accedere alla sanatoria relativa al credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo.
Per il finanziamento delle attività in ricerca industriale e sviluppo sperimentale, è in apertura il secondo sportello degli Accordi per l’innovazione. Leggi qui.
Il credito d’imposta per la formazione 4.0
Nessuna novità sul fronte della formazione 4.0. Il credito d’imposta previsto per le attività formative inerenti alle tematiche 4.0, era stato innalzato dal Decreto Aiuti, fino a raggiungere il 70% delle spese sostenute dalle micro e piccole imprese.
La Legge di Bilancio 2023 non ha previsto alcuna proroga per il beneficio, accessibile per le imprese solo fino al 31 dicembre 2022. In virtù dell’importanza che la formazione riveste nel processo di transizione digitale delle imprese, si attendono prossimi interventi che possano sostenere gli investimenti delle imprese nella formazione del personale.
Il testo della Legge di Bilancio 2023 in pdf
Legge 197 del 2022_ Legge di Bilancio 2023