L’approvazione della Camera dei deputati, giunta il 29 dicembre, segna il via libera definitivo alla legge di bilancio 2024 (Legge 30 dicembre 2023 n. 213), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 303.
Queste le parole del ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, in occasione della conferenza stampa per l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri:
“Questa è una manovra seria e prudente che conferma tutti gli obiettivi approvati con la Nadef”
“È evidente che il quadro e la congiuntura hanno reso problematica la costruzione del bilancio – prosegue il ministro – perché il peso superiore degli interessi del debito pubblico si fa sentire e ci sono delle variabili che in questo momento non sono ponderabili”.
La nuova legge di bilancio, infatti, in considerazione dell’attuale situazione economica, influenzata negativamente dall’aumento dell’inflazione e dei costi energetici, dal conflitto russo-ucraino e dalla crisi in Medio Oriente, ha come focus la riduzione della pressione fiscale.
La manovra finanziaria introduce una serie di interventi mirati a sostenere e promuovere lo sviluppo delle imprese, per contribuire alla ripresa economica del Paese.
Diamo, quindi, uno sguardo alle principali novità sul fronte del potenziamento degli investimenti privati.
Il nuovo credito d’imposta per la ZES unica nella legge di bilancio 2024
Tra le principali novità introdotte dalla legge di bilancio 2024, la modifica al comma 6 dell’articolo 16 del decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 novembre 2023, n. 162.
Stiamo parlando del nuovo credito d’imposta per la ZES unica, per la quale la nuova legge di bilancio stanzia 1,8 miliardi di euro.
Tali risorse saranno destinate al finanziamento di un credito d’imposta a cui possono accedere, a partire dal 1° gennaio 2024, le imprese con sede nelle regioni del Mezzogiorno, a fronte di investimenti dal valore minimo di 200.000 euro effettuati per l’acquisizione di beni strumentali. La ZES unica, ricordiamo, ricomprende le regioni della Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo e prevede aliquote differenziate per regione e dimensione aziendale. Per conoscere il dettaglio delle aliquote, leggi qui.
La nuova legge di bilancio 2024 ha eliminato anche la precedente scadenza fissata al 30 dicembre 2023, termine entro cui si attendeva l’emanazione del decreto attuativo per il credito d’imposta della ZES unica. Restano quindi ancora da definire le modalità di accesso al beneficio nonché i criteri e le modalità di applicazione e di fruizione del credito d’imposta. Escluso anche il riferimento alle risorse europee e nazionali della politica di coesione quali fonti di copertura della misura.
La legge di bilancio 2024 prevede anche un incremento delle dotazioni per ulteriori misure di sostegno alle imprese.
I Contratti di sviluppo
I Contratti di sviluppo finanziano gli investimenti produttivi di grandi dimensioni, che abbiano un totale dei costi ammissibili non inferiore a 20 milioni di euro. Possono accedere all’agevolazione le imprese in forma singola o associata, italiane o estere, e di qualsiasi dimensione. La legge di bilancio autorizza la spesa complessiva di 190 milioni di euro per l’anno 2024, di 310 milioni di euro per l’anno 2025 e di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2026 al 2030.
La misura finanzia i programmi di sviluppo industriali, compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, i progetti finalizzati alla tutela ambientale e i programmi per lo sviluppo delle attività turistiche e commerciali.
La Nuova Sabatini
La Nuova Sabatini è la misura di sostegno agli investimenti in beni strumentali, realizzati da micro, piccole e medie imprese. La legge di bilancio 2024 rifinanzia la misura con ulteriori 100 milioni di euro.
Leggi questo articolo per tutti i dettagli sulla natura dell’agevolazione, sui progetti finanziabili e le imprese beneficiarie.
Il Fondo per la crescita sostenibile
Il Fondo per la crescita sostenibile (prima Fondo per l’innovazione tecnologica) consiste in un finanziamento agevolato concesso per:
- la realizzazione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione;
- il riutilizzo di impianti produttivi e il rilancio di aree che versano in situazioni di crisi;
- l’internazionalizzazione delle imprese e l’attrazione di investimenti dall’estero.
Le finalità del Fondo sono attuate mediante specifici bandi, ovvero direttive del Ministro dello sviluppo economico, in cui sono individuati i requisiti di accesso dei soggetti beneficiari, le spese ammissibili e l’intensità delle agevolazioni. Per il 2024 il Fondo è stato incrementato di 110 milioni di euro e di 220 milioni di euro per l’anno 2025.
Il credito d’imposta per investimenti 4.0
Resta deluso chi invece si aspettava una revisione delle aliquote del credito d’imposta 4.0.
Le imprese che effettueranno investimenti in beni strumentali materiali 4.0, continueranno a beneficiare di un’agevolazione fiscale del:
- 20% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 10% del costo per investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
- 5% del costo per investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo pari a 20 milioni di euro.
Per progetti d’investimento che includono beni immateriali, l’aliquota per il 2024 scende invece al 15%.
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