Il manifatturiero è al settimo posto tra i settori più colpiti da incidenti cyber nel mondo. Nel primo semestre 2024, gli attacchi informatici avvenuti nel nostro Paese costituiscono il 7,6% del totale degli eventi rilevati a livello globale.

In questo scenario poco rassicurante, il settore manifatturiero emerge come il bersaglio principale degli attacchi informatici in Italia, subendo il 19% degli incidenti cyber totali. Il comparto si posiziona per la prima volta al primo posto nella classifica delle industrie maggiormente colpite, dato alimentato da un maggiore utilizzo di tecnologie digitali. Tra le tecniche di attacco più comuni troviamo malware e ransomware, spesso impiegati per interruzioni delle linee produttive, furti di proprietà intellettuale e ricatti economici.

Sono questi i dati del Rapporto Clusit 2024 sulla Sicurezza ICT in Italia, che ci portano ad una riflessione realistica quanto amara: la crescente digitalizzazione dei processi produttivi e l’utilizzo di tecnologie come l’Internet of Things (IoT) se da un lato aumentano l’efficienza, dall’altro amplificano la superficie di attacco, esponendo le imprese a nuovi pericoli.

Gli attacchi cyber possono colpire anche i sistemi MES (Manufacturing Execution System), che gestiscono e monitorano in tempo reale i processi produttivi. L’interconnessione sempre più stretta tra questi sistemi e le reti aziendali li rende particolarmente esposti alle minacce informatiche.

Immaginiamo un’azienda manifatturiera di grandi dimensioni, in cui il MES impiegato per la gestione della produzione contiene un tesoro di informazioni sensibili: ricette di produzione, dati sui clienti, informazioni sulla manutenzione delle macchine, dati sulla qualità dei prodotti. Un attacco informatico al sistema potrebbe comportare non solo la perdita di dati preziosi, ma anche la compromissione dei processi produttivi, o addirittura il blocco completo degli impianti. Le conseguenze economiche e reputazionali sarebbero disastrose.

Rischi cyber nel settore manufacturing: un’emergenza crescente

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Gli attacchi informatici possono assumere diverse forme: virus, ransomware che criptano i dati rendendoli inaccessibili, attacchi di phishing che cercano di ingannare gli utenti per sottrarre credenziali di accesso, o ancora, attacchi DDoS che sovraccaricano i sistemi rendendoli inutilizzabili.

Gli attacchi al settore manifatturiero non si limitano a causare danni immediati ma possono compromettere la fiducia dei clienti, dei partner e degli investitori, riducendo la capacità dell’azienda di operare e competere sul mercato. L’interruzione delle linee produttive rappresenta uno dei rischi più critici, poiché influisce direttamente sulla capacità di rispettare le consegne e mantenere gli impegni contrattuali.

Le strategie per la sicurezza informatica

Per ridurre la vulnerabilità è fondamentale adottare strategie mirate. Nello specifico, la protezione dei sistemi MES richiede un approccio multilivello che integri l’uso di tecnologie avanzate, l’applicazione di processi di sicurezza e la costruzione di cultura organizzativa orientata alla sicurezza informatica.

Questo richiede l’adeguamento alle normative di sicurezza e l’adozione di un approccio proattivo, basato sul concetto di cybersecurity-by-design.

Investire in soluzioni progettate per proteggere i sistemi produttivi fin dalla loro concezione e integrare strumenti di monitoraggio e risposta in tempo reale, sono misure in grado di migliorare la resilienza cibernetica.

Come rendere sicuro un software MES

Un software MES, per essere considerato sicuro, deve essere progettato e implementato tenendo conto di una serie di misure di protezione. Innanzitutto, è fondamentale garantire un’autenticazione rigorosa degli utenti, richiedendo più credenziali per accedere al sistema.

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Fondamentale limitare l’accesso alle informazioni e alle funzionalità del sistema in base al ruolo di ciascun utente. In questo modo, ogni dipendente ha a disposizione solo le risorse e le informazioni strettamente necessarie per svolgere il proprio compito, riducendo notevolmente il rischio di accessi non autorizzati.

La crittografia è una delle difese più solide contro le minacce informatiche che possono colpire i sistemi MES. Tutti i dati, sia in transito che a riposo, devono essere protetti tramite algoritmi di crittografia. In questo modo, anche in caso di accesso non autorizzato al sistema, i dati non sarebbero decifrabili.

Un software MES sicuro deve essere anche in grado di auto-aggiornarsi in modo costante, per rendere attive le patch di sicurezza rilasciate dai fornitori.

La tracciabilità delle azioni degli utenti è un’altra caratteristica da ricercare. Un sistema di log dettagliato permette di analizzare i dati generati dalle attività degli utenti, facilitando le indagini in caso di incidenti e l’identificazione di comportamenti sospetti.

Ma il miglioramento della resilienza passa anche attraverso la formazione del personale. Dipendenti e operatori devono essere sensibilizzati sui rischi e addestrati nel riconoscere potenziali minacce, come phishing o tentativi di accesso non autorizzato. Infatti, la creazione di una cultura aziendale orientata alla sicurezza è altrettanto importante quanto l’adozione di tecnologie avanzate. Per questo è fondamentale anche stabilire una stretta collaborazione tra l’IT e il team operativo e garantire una visione olistica della sicurezza.

La sicurezza, infatti, non è un obiettivo statico, ma un processo continuo. È fondamentale adottare un approccio proattivo, monitorando costantemente l’evoluzione delle minacce e adeguando di conseguenza le misure di sicurezza.

Anche la predisposizione di piani di emergenza consente di minimizzare l’impatto di eventuali attacchi. Tali piani devono prevedere procedure dettagliate per il ripristino rapido delle operazioni e regolari simulazioni per testare l’efficacia delle risposte. Integrare queste strategie in una visione complessiva della sicurezza informatica assicura la protezione dei sistemi MES e, quindi, la continuità aziendale.

Solo attraverso un approccio integrato, che combini tecnologie avanzate, formazione e collaborazione, sarà possibile abbattere la probabilità di incidenti e proteggere le imprese da danni potenzialmente irreversibili.

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